Oggi lo studio del piede e del passo viene compiuto con tecnologie avanzate: informatica, microelettronica, bioingegneria. L’esame baropodometrico, ortostatico e dinamico, è volto a prevenire l’insorgere di complicazioni che possono riflettersi sulla struttura corporea perché fornisce informazioni sulle pressioni scambiate tra piede e terreno, la stabilità, la distribuzione del peso corporeo, i sovraccarichi metatarsali, digitali, ecc.

Il sistema, tramite la valutazione approfondita dello svolgimento del passo, evidenzia alterazioni deambulatorie (pronazioni, instabilità, ecc.) derivate da problemi del piede, caviglia, ginocchio, ecc. ed è infatti richiesto dagli specialisti nella valutazione periodica dei pazienti per affinare meglio la diagnosi e per dare più precise indicazioni terapeutiche.

L’esame si sta inoltre dimostrando di valido ausilio per il tecnico ortopedico in funzione della realizzazione con maggior precisione di ortesi plantari personalizzate.

La valutazione baropodometrica è indispensabile per studiare il comportamento del piede in condizioni statica, dinamica e dinamica multipla e per impostare la costruzione del plantare ortopedico: essa è indicata sia per il piede pediatrico (piattismo, varismo, valgismo), che per l’adulto con problemi di appoggio (metatarsalgie, talloniti, fasciti ecc.), oltre ai soggetti diabetici con problemi vascolari e negli sportivi ove i disturbi da sovraccarico sono molto frequenti, ma può essere utile a tutte le persone che hanno problemi alle estremità o di deambulazione, o di deformazione (alluce valgo, dita a martello, ecc.), oppure presentano callosità, duroni, o lamentano disturbi al ginocchio, all’anca od alla colonna vertebrale, ecc

Cesero Ferdinando

Tecnico Ortopedico Convenzionato ULSS
340 8593837

Lo svolgimento dell'esame

Il baropodometro computerizzato è l’unico sistema all’avanguardia, costituito da un’elettronica che ha superato test di utilizzo di oltre 10 anni.
Il vantaggio che questa metodica offre è quella di poter rilevare i valori delle pressioni del piede in maniera innocua per il paziente. I dati ottenuti sono precisi, istantanei, e totalmente ripetibili, consentendo una valutazione dettagliata dell’interazione suolo-piede.

Il Baropodometro Elettronico, apparecchiatura che rileva le pressioni plantari sia in stato di moto che di quiete, oggi è modulare, di concezione tecnologica avanzatissima, costituita da piattaforma barosensibile con sensori, inserita in un camminamento di deambulazione di circa tre metri oppure con piattaforma quadrata, collegata ad un computer con stampante a colori.

Un programma di calcolo presenta in forma chiara e comprensibile le immagini attraverso le quali è possibile studiare molteplici parametri sia numerici che grafici ottenuti dai due differenti esami.
Il paziente cammina su una pedana dotata di sensori di pressione in grado di analizzare i carichi sia in statica che in dinamica e di trasmetterli ad un computer. Si rilevano in tal modo le alterazioni fra destra e sinistra, sia da fermi che camminando, la distribuzione fra retropiede e avampiede, gli appoggi metatarsali e dei talloni.

    1. L’esame può essere eseguito a piedi nudi, per valutare patologie da individuare le zone di sovraccarico, e con le scarpe, per verificare la congruità della correzione dell’ortesi plantare.
    2. Il test prevede: controllo in ortostatismo bipodalico (esame statico) e/o indagine del passo durante l’evoluzione cinetica del movimento (esame dinamico).
    3. Le misurazioni effettuate sono accompagnate da documentazione a colori con analisi dei valori pressori in automatico con confronto dei parametri di normalità.
    4. Lo studio baropodometrico consente al paziente di avere una chiara visione della distribuzione delle superfici e dei carichi esercitati sul piede, aiutandolo a conoscere meglio il proprio appoggio.

Il controllo dell’appoggio del piede sia senza che con le calzature previene l’insorgere di dolori alle articolazioni metatarsali o al calcagno in casi di instabilità, nonché complicazioni che possono riflettersi sulla struttura corporea con particolare riferimento ad algie lombari, problemi al ginocchio ed al bacino.
L’analisi del cammino consente di valutare la successione degli appoggi, con rappresentazione del centro di gravità del corpo.
Il piede può essere considerato, dal punto di vista funzionale, una specie di ammortizzatore in continua attività, il cui fine è quello di compensare le forze che si estrinsecano, durante le attività fisiche dell’uomo. Ed è per questo che risulta fondamentale lo studio dell’appoggio plantare attraverso strumenti di misura computerizzati quale il Baropodometro Elettronico.

Il mio studio è dotato di uno scanner e di una pedana elettronica per l’analisi del passo dove si possono eseguire l’esame sia statico che dinamico, sulla base dei risultati ottenuti, ci si interessa direttamente anche di produrre il plantare, in collaborazione con un tecnico ortopedico.
Partendo dalla distribuzione del carico corporeo sui piedi sono infinite le patologie che si possono scoprire a carico dell’apparato locomotore e quindi determinarne una soluzione globale che permetta di fare una diagnosi più precisa, non solo per quanto riguarda l’appoggio dei piedi su un’eventuale ortesi plantare, ma talvolta, di sostenere persino le strutture superiori che sono conseguentemente coinvolte.
Questo accade perché tali strutture sono alla ricerca di un equilibrio e pertanto si adattano a nuove posizioni non sempre ottimali ma spesso antalgiche e scorrette.

È per questo che ho deciso di dedicare più tempo alla postura del paziente, cercando di capire quali sono i compromessi giusti per ogni singolo individuo con problematiche ed esigenze diverse.

Buono norme per esame baropodometrico e l'utilizzo dei plantari

    1. L’esame baropodometrico dovrebbe sempre essere effettuato da un tecnico, che può completare ed integrare, con la propria esperienza, l’esame computerizzato.
    2. Si consiglia sempre di far visionare l’esame e l’eventuale plantare al medico che ne ha consigliato l’effettuazione, al fine di meglio valutare e condividere la strategia terapeutica.
    3. Durante i primi giorni di utilizzo dei plantari si potrebbero avvertire generici fastidi; dopo circa dieci giorni, adattandosi alle correzioni, ci si sentirà meglio con i plantari piuttosto che senza; se ciò non avviene tornare allo studio per un controllo, portando le calzature, i plantari e l’esame baropodometrico.
    4. I plantari sono comunque un manufatto artigianale, costruiti senza uno stampo prefabbricato; pertanto talvolta possono essere soggetti a piccole imperfezioni estetiche e/o necessitare di ulteriori rifiniture.
    5. I plantari devono essere collocati in calzature:
      • Che non siano troppo deformate o consumate, sopratutto nel tacco e suola, per precedente utilizzo;
      • Nelle quali il plantare ed il piede risiedono comodamente all’interno;
    6. I plantari vengono costruiti seguendo l’impronta del Vostro piede, ma resi compatibili con l’impiego in una gran parte di calzature; non è tuttavia possibile pretendere di utilizzarli in calzature poco anatomiche che già costringono il piede in posizioni scorrette.
    7. Per lo sport, agonistico e non, in genere è opportuno realizzare plantari appositi eventualmente diversi da quelli adottati nelle calzature da passeggio.
    8. Il plantare si modifica nel tempo sia per normale usura dei materiali sia per le sollecitazioni cui è sottoposto: farlo controllare periodicamente, in genere ogni sei mesi.
    9. In genere, l’esame baropodometrico va ripetuto all’incirca ogni anno, o comunque secondo la prescrizione dello specialista; ad ogni nuovo controllo, portare con sè l’esame effettuato in precedenza.

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